sabato 29 giugno 2013

Ronda do Sabado

Bem-vindo no hospital: mi raccomando non portate  pistole o bombe a mano.

Sono le otto di mattina e la nostra mattinata inizia, come tutti gli altri giorni, dal Cuitado Intensivo della Pediatria. Qui si trovano i bambini ricoverati in ospedale che necessitano di osservazione continua, si può considerare la versione locale di una trapia intensiva...con qualche mezzo in meno ovviamente. Il numero di bimbi ammessi varia da 5 a 10, infatti a seconda delle necessitàuno stesso letto letto è occupato da uno o due bambini.


La prima cosa che si fa è un momento di consegne tra gli infermieri della notte e quelli del giorno. Per quanto io e Fabio ci sforziamo di ascoltare e di cercare di capire, alle volte il tono di voce è talmente basso che non sentiamo nulla! Per fortuna le orecchie delle infermiere sono decisamente più sensibili ed, in genere, loro si intendono alla grande e quindi durante il giro visite l'infermiere del turno di mattina riesce bene a ricostruire cosa è accaduto durante la notte!

Il bimbo che vedete nella foto è il figlio dell'infermiera della notte. Infatti spesso queste  eccezionali mamme -infermiere si portano il bimbo più piccolo a lavoro!



 Il giro visita si sussegue tra malarie e convulsioni febbrili della notte, l'infermiera pazientemente ascolta e fa da intermediaria tra il nostro ancora un po' stentato portoghese e i due principali dialetti della zona. Una volta che un bambino sta un po' meglio viene trasferiti in un'altro stanzone dove rimarrà per alcuni giorni per osservazione prima di essere dimesso!

Fabio, che potete vedere qui mentre scrive sulla cartella clinica, è uno dei primi, se non il primo pediatra che mette piede a Chiulo!


Mentre le mamme sono dentro con i figli ammalati, i babbi aspettano fuori  e ci scrutano.


 Finito il giro nel Cuitado intensivo, la ronda medica si sposta al reparto donne, ma le attività della pediatria sono appena iniziate: l'infermiera infatti richiama con una campanella, mamme e bambini, che si trovano fuori dal reparto, sotto gli alberi o semplicemente in giro, per fare una veloce visita anche a loro e segnalare eventualmente al medico i casi che necessitano di osservazione!





Il reparto donne accoglie sia pazienti con patologie internistiche che chirurgiche. Il nostro giro visita si limita ai casi di pertinenza medica. Per i casi chiurgici c'è il Dott. Yuri, um medico russo, che "supervisiona" i casi chirugici e la materintà. 
Il reparto delle donne è composto da uno stanzone con 14 letti, tre o quattro stanzine doppie o singole e due "verande" esterne. 
Anche nell'ala femminile il numero di posti varia a seconda delle necessità e se non c'è un letto libero, si può sempre mettere un materasso per terra!
L'età delle pazienti vari incredibilmente, infatti, dai 6 anni in un anche le bambine vengono ricoverate qui. Le malattie pricipalei che si vedono sono AIDS (e patologie connesse), tubercolosi, malaria e anche molte cardiopatie e scompesi cardiaci.











Finito il giro visite nel reparto donne ci si sposta in genere  al reparto uomini. Dico in genere perchè sabato scorso un'emergenza ha catalizzato gran parte delle nostre forze e delle nostre attenzioni negli ambulatori esterni. Il babbo di una infermiera era arrivato in shock, una volta stabilizzato  lo abbiamo trasportato in reparto. Oggi, una settimana dopo è ancora ammesso, ma sta decisamente meglio.




Ovviamente  il giro visita è proseguito, ma noi eravamo troppo stanchi per continuare il nostro reportage! Quindi vi mostreremo il reparto uomini la prossima volta!

martedì 18 giugno 2013

Masterchef Chiulo [3]

Crostata di Papaya


INGREDIENTI

per la confettura
1 Kg di polpa di Papaya
2 limoni verdi
150 grammi di zucchero

per la pasta frolla
3-4 uova (4 tuorli o 2 tuorli ed un uovo intero)
150 gr di burro
300 gr di farina 
150 gr di zucchero
un cucchiaio di lievito (se piace)



PREPARAZIONE

Confettura
Aprite la papaya, togliete i semi, e sbucciatela. Tagliate la polpa a pezzi molti piccoli. Pelate i limoni, raccogliendo le scorze e tagliatele a listarelle sottili. Mettete la polpa della papaya, le scorze dei limoni, e il succo di un limone in una pentola insieme allo zucchero.
Fate bollire a fuoco medio e senza coperchio per circa 45 minuti, girando il composto di tanto in tanto. A fine cottura aggiungete il succo del secondo limone, mescolate e lasciate raffreddare.


Crostata
Accendete il forno e lasciatelo riscaldare a 180°. Preparate la pasta frolla rigorosamente seguendo la ricetta di nonna Rina (che sarebbe la mia nonna!):

Unire il burro morbido allo zucchero, poi aggiungere le uova e a poco a poco la farina. Impastare a mano, il meno possbile! Poi lasciare riposare  30 minuti in frigorifero!
Foderate una teglia con la pasta frolla, aggingetevi sopra uno strato di marmellata, e rifinite aggiungendo strisce di pasta sopra la marmellata.
Cuocete in forno per 30 minuti, sino a quando la pasta non diventa dorata, poi togliete dal forno e lasciate raffreddare.
 
Variante con marmellata amara di limoni verdi

INGREDIENTI
600 grammi di limoni verdi
2 litri d'acqua
600 grammi di zucchero





PREPARAZIONE

Lasciate i limoni verdi in ammollo per qualche ora. Poi lavateli e asciugateli. Pelate le scorze e tagliatele a listarelle sottili. Poi tagliate a meta' i frutti e spremeteli. Eliminate i semi, poi mettete le scorze, il succo, e le meta' di limoni rimasti dopo la spremitura in due litri d'acqua, portare a ebollizione e far cuocere a fuoco medio senza coperchio per circa due ore. Togliete dal fuoco quando il composto si e' ridotto circa a meta', eliminate le mezze bucce di limone e aggiungete lo zucchero. Mescolare bene, poi fate bollire per altri 20 minuti. Il composto apparira' ancora liquido, ma si rassodera' raffreddandosi (per testare la consistenza della marmellata, mettetene una cucchiaiata nel freezer per un paio di minuti).
Per una marmellata piu' dolce, eliminate la parte bianca dalla buccia dei limoni.

domenica 16 giugno 2013

In gita a Ondjiva

Sono le cinque di mattina, quando l'infermiere del turno di notte ci chiama per avvisarci che uno dei bambini ricoverati sta male. Non e' ancora sorto il sole e l'ospedale di notte, con il generatore staccato, sembra abitato da strani fantasmi.

Dalla pediatria giungono le voci dell'altro bambino ricoverato la mattina prima per intossicazione alcolica. e' l'inizio di una nuova giornata a Chiulo.

Ore otto. Piu' tardi. Data un'ultima occhiata ai reparti, date le ultime consegne e controllato che tutti i pazienti siano stabili, saliamo sulla macchina che ci portera' a Ondjiva, 120 km da qui, per la nostra prima vera giornata di riposo da quando siamo arrivati.
Ci sono tutti: Calogero, il nostro amministratore, appena rientrato dalle vacanze in Italia. Laura, il nostro medico di sanita' pubblica con le bambine, e Marcella il medico che le da una mano.

Una piccola diversione, una scampagnata, un momento per stare insieme e condividere la giornata.

Testiamo un nuovo tratto di strada, che ci fa risparmiare almeno venti minuti di strada sterrata, poi andiamo dritti sul pezzo di strada asfaltata. Pausa a Xangono, naturalmente, dove si compra il pane buono.

La strada ci avvolge nella savana, tra la pianura sconfinata dell'altopiano, e gli alberi di baobab.

Arrivare e' piacevole. Prima un salto all'aeroporto, per sbrigare le commissioni urgenti, poi pausa al solito bar. Un caffe', una coca-cola, un pasticcino, poi si va a far la spesa al mercato, ed e' gia' ora di pranzo.

La giornata trascorre piacevole, con gli amici delle altre NGO che ci raggiungono al piccolo locale dove mangiamo pesce e carne arrosto, inondati di patate fritte e insalata.

Poi le ultime spese e il tempo di un gelato, non esattamente come quello italiano, prima di rientrare a casa.

Una piacevole giornata.


La sede CUAMM a Ondjiva, Cunene

domenica 9 giugno 2013

Giorno di spesa

Oggi, domenica, da buoni italiani si va al centro commerciale.










Il Mercato di Chiulo




Fatta la spesa, si torna a casa


giovedì 6 giugno 2013

Campanha de limpeza

Oggi è giornata di pulizie qui a Chiulo. In vista dell'inaugurazione della nuova "casa de espera" - la casa in cui le mamme agli ultimi stadi di gravidanza possono essere ospitate in attesa del parto - è stata lanciata una campagna di pulizia delle aree adiacenti, che normalmente ospitano gli accampamenti dei parenti dei pazienti ricoverati.

Distribuiti guanti in lattice e sacchi per la spazzatura, i parenti dei malati sono stati invitati a raccogliere i rifiuti lasciati intorno all'area dell'ospedale.

Donne incinte, signore anziane, ragazzi e bambini hanno accolto l'appello, dedicando il pomeriggio a questa "insolita" attività.















mercoledì 5 giugno 2013

Masterchef Chiulo [2]

Spaghetti al pesto di Sukumawiki


INGREDIENTI

400 gr di spaghetti
1 o 2 mazzi di Sukumawiki
2 spicchi d'aglio
Pinoli o Arachidi
Formaggio grattuggiato (se lo trovate)
olio
sale



PREPARAZIONE

Lavate e tagliate a pezzi le foglie di sukumawiki, poi mettetele in acqua bollente fate cuocere per 15 minuti circa. Scolate le verdure e aggiungetele nel frullatore con l'olio, il sale, le arachidi o i pinoli e il formaggio grattuggiato se li avete. Frullate il tutto e lasciate riposare la salsa.
Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolate e fateli saltare con il pesto.


piatto ideato da Elisa Divoux a Mapurdit, Sud Sudan.

L'Ospedale

Come ti immagini un ospedale africano? Per molti l'idea di Africa è che il mondo scorra a ritmo e con un senso diverso da quello occidentale, forse inchiodato in quell'essenza selvaggia che ancora respiriamo nei documentari sulla savana.
In parte è così. In parte sono le realtà di Nairobi, Luanda, o Harare. Metropoli parallele che mostrano tutta una faccia diversa d'Africa.
Però l'errore è il nostro. Perchè quello che noi chiamiamo Africa è un continente, con migliaia di sfaccettatture, etnie, realtà differente, anche se a volte uguali a se stesse.
L'ospedale di Chiulo in fondo è proprio questo.
Una costruzione a suo modo imponente, visto che è la savana stessa a cicondarla, dove quattro padiglioni collegati tra loro ospitano i reparti. Ci sono altre ale in costruzione, che forse vedranno la luce domani, i conteiner del programma per l'Hiv, e la tisiologia più in là.
Duecento posti letto sulla carta, forse qualcosa in più, visti i letti accalcati sulle verande.

E' un luogo interessante, l'ospedale. Così come te lo immagini. C'è la pediatria, ordinata e ben avviata. La sala medicazioni, e il piccolo ufficio con l'ecografo che quasi nessuno sa usare. La macchina per i raggi X, e la sala operatoria. Più avanti il reparto donne, la maternità con la sala parto, e il reparto uomini, con accanto l'ala per i degenti del carcere.

Sì, forse può essere strano vedere un materasso gettato a terra, o due bimbi che dividono il letto nell'assistenza intensiva pediatrica. Ma non più di tanto. Anche questa è una sfaccettatura della realtà. Un dettaglio: l'ospedale è il posto in cui si viene per essere curati. E qui si danno farmaci, si fanno medicazioni, si eseguono operazioni, si fanno nascere bambini, e si assiste impotenti alla morte, quando la malattia è troppo grande

Un ospedale, appunto, anche se nel mezzo della savana.