mercoledì 5 giugno 2013

L'Ospedale

Come ti immagini un ospedale africano? Per molti l'idea di Africa è che il mondo scorra a ritmo e con un senso diverso da quello occidentale, forse inchiodato in quell'essenza selvaggia che ancora respiriamo nei documentari sulla savana.
In parte è così. In parte sono le realtà di Nairobi, Luanda, o Harare. Metropoli parallele che mostrano tutta una faccia diversa d'Africa.
Però l'errore è il nostro. Perchè quello che noi chiamiamo Africa è un continente, con migliaia di sfaccettatture, etnie, realtà differente, anche se a volte uguali a se stesse.
L'ospedale di Chiulo in fondo è proprio questo.
Una costruzione a suo modo imponente, visto che è la savana stessa a cicondarla, dove quattro padiglioni collegati tra loro ospitano i reparti. Ci sono altre ale in costruzione, che forse vedranno la luce domani, i conteiner del programma per l'Hiv, e la tisiologia più in là.
Duecento posti letto sulla carta, forse qualcosa in più, visti i letti accalcati sulle verande.

E' un luogo interessante, l'ospedale. Così come te lo immagini. C'è la pediatria, ordinata e ben avviata. La sala medicazioni, e il piccolo ufficio con l'ecografo che quasi nessuno sa usare. La macchina per i raggi X, e la sala operatoria. Più avanti il reparto donne, la maternità con la sala parto, e il reparto uomini, con accanto l'ala per i degenti del carcere.

Sì, forse può essere strano vedere un materasso gettato a terra, o due bimbi che dividono il letto nell'assistenza intensiva pediatrica. Ma non più di tanto. Anche questa è una sfaccettatura della realtà. Un dettaglio: l'ospedale è il posto in cui si viene per essere curati. E qui si danno farmaci, si fanno medicazioni, si eseguono operazioni, si fanno nascere bambini, e si assiste impotenti alla morte, quando la malattia è troppo grande

Un ospedale, appunto, anche se nel mezzo della savana.










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