Sono le cinque di mattina, quando l'infermiere del turno di notte ci chiama per avvisarci che uno dei bambini ricoverati sta male. Non e' ancora sorto il sole e l'ospedale di notte, con il generatore staccato, sembra abitato da strani fantasmi.
Dalla pediatria giungono le voci dell'altro bambino ricoverato la mattina prima per intossicazione alcolica. e' l'inizio di una nuova giornata a Chiulo.
Ore otto. Piu' tardi. Data un'ultima occhiata ai reparti, date le ultime consegne e controllato che tutti i pazienti siano stabili, saliamo sulla macchina che ci portera' a Ondjiva, 120 km da qui, per la nostra prima vera giornata di riposo da quando siamo arrivati.
Ci sono tutti: Calogero, il nostro amministratore, appena rientrato dalle vacanze in Italia. Laura, il nostro medico di sanita' pubblica con le bambine, e Marcella il medico che le da una mano.
Una piccola diversione, una scampagnata, un momento per stare insieme e condividere la giornata.
Testiamo un nuovo tratto di strada, che ci fa risparmiare almeno venti minuti di strada sterrata, poi andiamo dritti sul pezzo di strada asfaltata. Pausa a Xangono, naturalmente, dove si compra il pane buono.
La strada ci avvolge nella savana, tra la pianura sconfinata dell'altopiano, e gli alberi di baobab.
Arrivare e' piacevole. Prima un salto all'aeroporto, per sbrigare le commissioni urgenti, poi pausa al solito bar. Un caffe', una coca-cola, un pasticcino, poi si va a far la spesa al mercato, ed e' gia' ora di pranzo.
La giornata trascorre piacevole, con gli amici delle altre NGO che ci raggiungono al piccolo locale dove mangiamo pesce e carne arrosto, inondati di patate fritte e insalata.
Poi le ultime spese e il tempo di un gelato, non esattamente come quello italiano, prima di rientrare a casa.
Una piacevole giornata.
La sede CUAMM a Ondjiva, Cunene |
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